ITALIA – Ogni anno nel mondo 19 milioni di persone persono la vita a causa di patologie cardiovascolari. Nel 2030, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, questa cifrà salirà fino a 24 milioni all’anno.
L’impatto di queste malattie è molto significativo ed è destinato a crescere con il tempo anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, un fattore da non sottovalutare in quando molte di queste malattie sono vere e proprie patologie degenerative delle valvole cardiache.
In Italia i decessi “improvvisi” per patologie cardiache sono pari al 34,8% sul totale. Ogni anno, inoltre, nel nostro Paese hanno luogo 60mila arresti cardiaci. Sul totale, nel 58% dei casi ha luogo un intervento salvavita con un massaggio cardiaco, nel 28% dei casi viene utilizzato un defibrillatore.
Dal 2021, a proprosito, è entrata in vigore la Legge 116/2021, che prevede la dotazione del defibrillatore nei luoghi dove è importantissimo che cia sia, come per esempio nelle strutture in cui si pratica attività sportiva a livello professionale o dilettantistico.
Per quanto riguarda i fattori di rischio delle malattie del cuore, troviamo due categorie: i fattori non modificabili (età, sesso, ereditarietà) e i fattori modificabili che sono collegati allo stile di vita (peso, fumo, alimentazione, attività motoria).
Questi aspetti possono portare allo sviluppo di patologie in grado di aumentare il rischio cardiovascolare: ipertensione, colesterolo non nella norma, diabete e obesità. In questo caso occorre in primis intervenire sulle proprie abitudini di vita, al fine di tenere sotto controllo la salute dell’organo fondamentale del corpo.
Per la prevenzione, è sempre consigliata una visita cardiologica con elettrocardiogramma e un colloquio con il proprio medico di fiducia.
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