ABRUZZO – Partita ieri la campagna nazionale di informazione Adoc contro il caro prezzi che sta riducendo sul lastrico le famiglie, costringendole a condurre uno stile di vita sottotono, a cambiare abitudini e a fare i conti con un’inflazione che continua a rosicchiare stipendi, pensioni e risparmi. Adoc Abruzzo sostiene l’iniziativa che, con lo slogan “Ok, il prezzo è giusto? No alle speculazioni, giù i prezzi, carrelli pieni con prodotti di qualità”, si estenderà su tutto il territorio nazionale, per sensibilizzare i consumatori a non subire quest’ingiustizia e non piegarsi a prodotti scadenti che possono nuocere alla salute. Testimonial della campagna Marisa Laurito.
“L’inflazione continua ad erodere il potere di acquisto dei consumatori – spiega Monica Di Cola, presidente Adoc Abruzzo che ha preso parte all’incontro che si è tenuto oggi a Roma – I salari non crescono e se lo fanno persiste un progressivo disallineamento tra i volumi di spesa ed il valore di acquisto, detto praticamente “si spende di più per comprare di meno”. Si rinuncia alla qualità, si rinuncia alle cure ed a pagare il prezzo più alto sono sicuramente i soggetti anziani e le famiglie con fascia di reddito più bassa “. “La nostra campagna nazionale – aggiunge – vigilerà sulle speculazioni, sulla spesa, che oggi non è controllata, ed effettueremo uno studio specifico dell’andamento dei prezzi in Abruzzo , perché anche nell’impoverimento c’è un divario tra una zona e l’altra che va monitorato. Non smetteremo di suggerire alle istituzioni di lavorare per l’abbattimento della parte di fiscalità che incide sulla spesa”.
In Italia, oltre 2 milioni di famiglie sono in povertà assoluta, bassi stipendi e magre pensioni vengono erosi da un’inflazione molto alta. La mancanza di adeguamenti salariali, inoltre, limita ancor di più il potere d’acquisto allargando la forbice della disuguaglianza tra le persone.
Queste le parole di Anna Rea, presidente Adoc nazionale nell’intervento di oggi: “Il prezzo dei prodotti di largo consumo cresce esponenzialmente, le persone ormai faticano a fare la spesa e a comprare prodotti per la propria sopravvivenza. Servono provvedimenti immediati per fermare la speculazione che arriva sulle nostre tavole. Dall’origine all’ingrosso, fino al dettaglio, bisogna intervenire sulla catena del valore dei prezzi. Serve un’alleanza comune tra tutte le Associazioni dei consumatori, delle aziende agricole e dell’agroalimentare contro le speculazioni e chiedere alle Istituzioni, a partire dal Governo, di intervenire subito sulla grande distribuzione organizzata che, nei fatti, determina il prezzo dei prodotti, confezionati e freschi, di rafforzare e potenziare il ruolo di Mister Prezzi che, insieme alla Commissione Alert Prezzi, definita con l’ultimo Decreto Trasparenza, avviino azioni concrete, al centro come in periferia. Infine, in questa stagione di emergenza riteniamo necessario eliminare l’IVA dai prodotti alimentari di largo consumo”.
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