Morte di Silvio Berlusconi, Dario Leone: “Antitesi dell’uguaglianza e della giustizia sociale”

VASTO – “Se ne va da vincitore assoluto. Il suo seme culturale è ormai da tempo patrimonio ampio della politica e della società italiane. Il relativismo morale, la mortificazione diplomatica, il concetto di libertà concentrato sulla possibilità dello sfruttamento, il crollo del “tabù” sull’Art. 18, la patrimoniale concepita come una bestemmia indicibile, la valutazione della persona in base alla voluminosità del portafoglio, la politica a proprio uso e consumo, la legittimità dell’interesse personale nella cosa pubblica con suo conseguente conflitto astutamente mai risolto, la guerra contro la magistratura e la lotta per piegarla ad altri organi dello Stato. Parlava di libertà mentre tagliava le teste dei giornalisti e occupava la Rai monopolizzando l’intero sistema informativo. L’antitesi dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Questo è stato Berlusconi, questo è oggi l’intero sistema politico. Ha vinto, dunque! E per quanto sia opportuno esprimere rispetto per chi se ne va, è diametralmente inopportuno non evidenziarne le responsabilità politiche che sono alla base del peggioramento delle attuali condizioni di vita e socioculturali della stragrande maggioranza del Paese”.

Dario Leone

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Portavoce Nazionale Costituente Comunista

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