Banca d’Italia, cresce occupazione femminile in Abruzzo: male gli autonomi

ABRUZZO – Si è complessivamente indebolita la dinamica dell’occupazione in Abruzzo, nel 2022, dopo un confortante recupero nell’anno precedente.

Questo emerge dal rapporto di Banca d’Italia sull’economia nella nostra regione.

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    Un calo dello 0,3% condizionato dalla diminuzione registrata tra i lavoratori autonomi. In controtendenza, invece, il dato sull’occupazione femminile che prosegue la sua ripresa, già abbondantemente penalizzata durante l’emergenza sanitaria, con un +1,4% rispetto al 2021.
    Tra i lavoratori alle dipendenze, la crescita delle nuove posizioni lavorative è stata meno sostenuta rispetto all’anno precedente, anche se nei primi mesi dell’anno in corso sono emersi segnali di rafforzamento. La creazione di posti di lavoro ha riguardato esclusivamente le forme contrattuali a tempo indeterminato, alimentate anche dall’elevato tasso di conversione di pregresse posizioni a termine. Le attivazioni nette sono state trainate principalmente dai comparti del terziario e delle costruzioni. In quest’ultimo, secondo le stime di Banca d’Italia, un significativo contributo alla crescita dell’occupazione potrebbe derivare dalla realizzazione dei progetti finanziati dal PNRR.

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