MOLISE – C’è anche una mattonella benedetta da Papa Francesco nella nuova chiesa di San Rocco a Petacciato. L’edificio è stato riaperto al culto dopo nove mesi di lavori, lo stesso tempo che occorre per far nascere una nuova vita. Una festa per la comunità, quella di giovedì 7 marzo 2024, con la santa messa presieduta dal vescovo, mons. Gianfranco De Luca, con il solenne rito della dedicazione dell’altare alla presenza delle autorità civili e militari.
Entusiasta il parroco, don Mario Colavita, che ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile la riapertura, un segno di amore per la Chiesa, una casa aperta a tutti nel cuore di un paese in crescita, dove non c’è lo spopolamento ma sempre più famiglie scelgono di abitare in un contesto paesaggistico che dalla collina dirada verso il mare.
“È festa – ha osservato il sacerdote – per la Chiesa voluta da Cristo la chiesa che è madre, la chiesa che accoglie e ascolta tutti i suoi figli. Tante persone anche quelle che frequentano poco o niente sempre mi chiedevano: quando si riapre la chiesa, la chiesa mi manca…; soprattutto le persone anziane… Queste espressioni, anche se formali, dicono della necessità della chiesa di come la chiesa fa parte della nostra vita, rappresenta il segno d’incontro, di unione e comunione della comunità“.
Il vescovo De Luca ha presieduto il rito della dedicazione dell’altare, evidenziando un momento così importante e di speranza viva per tutta la Chiesa. Dopo l’invocazione dei santi il vescovo ha pronunciato la preghiera di dedicazione con la quale si esprime l’intenzione di dedicare in perpetuo la nuova chiesa a Dio e si chiede la sua benedizione. L’altare è stato unto con l’olio del crisma, sullo stesso poi è stato posto il braciere per far ardere l’incenso che è salito a Dio segno delle preghiere dei fedeli: “come il profumo riempie questo tempio, così la tua Chiesa spanda nel mondo la soave fragranza di Cristo“. La chiesa è stata incensata in ogni parte in un contesto di forte commozione e affidamento al Signore. All’interno dell’altare sono state poste le reliquie dei santi, cittadini della Gerusalemme del cielo: sant’Adamo cittadino di Petacciato, patrono di Guglionesi, san Timoteo discepolo di san Paolo le cui spoglie sono custodite a Termoli e le reliquie dei santi martiri idruntini.
I lavori hanno interessato l’interno dell’edificio sacro, essi sono stati possibili grazie ai fondi dell’otto per mille della Cei (Conferenza episcopale italiana). Gli interventi hanno ridato bellezza alla chiesa, sono stati eseguiti lavori interni per il rifacimento della copertura in legno, degli impianti elettrici, degli infissi e della nuova ed elegante tinteggiatura. Inoltre, la comunità di Petacciato ha contribuito (con una raccolta fondi) all’adeguamento liturgico della zona presbiterale con un nuovo e magnifico altare in pietra di Apricena, la sede, l’ambone e il fonte battesimale. La statua di San Rocco, patrono del paese, ha trovato una nuova collocazione.
La parte centrale della chiesa è impreziosita dall’opera dell’artista Sara Pellegrini che accoglie la presenza divina nel tabernacolo richiamando la tenerezza di Dio e il cammino dell’Eterno verso l’uomo e dell’uomo verso Dio: “Un sentimento molto tenero – ha spiegato l’artista – quello della nostalgia del Creatore nei confronti della creatura e la nostalgia della creatura nei confronti del Creatore. È un’opera che invita all’accoglienza, all’ascolto e alla meditazione“. Un intervento suggestivo, immerso nei colori della regalità – l’oro e l’azzurro – che invita a riflettere sul senso della vita, fatta di gioie e di dolori, di cadute e di rinascite, con un Dio-Padre che non abbandona mai nessuno dei suoi figli. Progettista e direttore dei lavori, l’architetto Ivano Ludovico, ha evidenziato “Un lavoro di grande collaborazione con tutte le maestranze che hanno assicurato l’impegno per un fine comune” in sinergia con il Centro pastorale dei Beni Culturali della diocesi (l’ingegnere Alessandro Rucci e l’architetto Giovanni Risolo).
“Il nostro compito, quello del vescovo, del parroco e di tutti i fedeli – ha aggiunto don Mario – è di risvegliare la Chiesa “nelle anime”. La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime è da dentro che dobbiamo lavorare. Attraverso la Chiesa Cristo continua a camminare attraverso i tempi e i luoghi nonostante noi“.
Papa Francesco ha voluto manifestare la sua gioia e la benedizione con un messaggio personale indirizzato al parroco: “Caro Fratello. Grazie molte della tua lettera e del tuo dono che hai avuto la bontà di farmi arrivare. Ti invito ad approfondire il messaggio di suor Bernardetta, perché possa continuare a portare tanto bene a tutta la comunità. Volentieri invoco la benedizione del Signore, in occasione della riapertura della chiesa di San Rocco. Ti chiedo la cortesia di pregare per me. Invio un saluto tanto speciale a tutti i parrocchiani: Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi custodisca“.
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