All’Aquila convegno sull’aborto. Uil: “Maggiori tutele per le donne” 

L’AQUILA – Si è tenuto ieri mattina al Palazzetto dei Nobili dell’Aquila l’incontro organizzato dal Coordinamento Pari opportunità Uil Abruzzo sulla Legge 194/78. Al dibattito su un argomento di grandissima attualità come quello dell’aborto volontario sono intervenuti: Ivana Veronese, segretaria nazionale Uil; Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, Gianna Tollis, Coordinamento Pari opportunità Uil Abruzzo, Roberto Santangelo, assessore alle Politiche sociali della Regione Abruzzo; Mario Quaglieri, medico e assessore regionale; Clorinda Delli Paoli, Commissione Pari opportunità Regione Abruzzo; Serena Pisotta, avvocata del Foro di Avezzano; Alessandra Fazi, ginecologa non obiettrice dell’Ospedale di Avezzano; Valeria Salvatore, psicologa dell’Ordine degli psicologi d’Abruzzo.

Il sindacato, che ha una posizione netta rispetto all’importanza della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, chiede la piena attuazione della legge 194 e maggiore tutela per le donne. A partire dall’incremento del numero dei consultori sul territorio e del personale addetto, necessario per tutelare la salute delle donne e affiancarle nelle proprie scelte.

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“La Legge 194 sull’aborto volontario nasce nel lontano 1978 e fu un traguardo importante perché per la prima volta si riconosceva alla donna il diritto inalienabile di essere padrona del proprio corpo – commenta Gianna Tollis, del Coordinamento Pari opportunità Uil Abruzzo – Per molti decenni ne siamo stati consapevoli e ne abbiamo goduto.  Purtroppo in tempi recenti qualcosa sta cambiando ed è diventato sempre più difficile trovare un ginecologo non obiettore. Nella nostra regione, complice anche una politica di sanità pubblica volta al risparmio a tutti i costi, il percorso per una donna che sceglie di interrompere la gravidanza è tortuoso e sicuramente non agevole e accogliente come dovrebbe. Con la possibilità dell’inserimento delle associazioni pro vita nei consultori, poi, si rende ancora più complicato un momento che è già molto difficile”. “La Uil Abruzzo – aggiunge – ha voluto fare un focus sull’argomento dando voce ai professionisti ma anche alle istituzioni e ribadendo la posizione della Uil e cioè che è necessario che la L. 194 rimanga un diritto e che la donna possa scegliere sempre, liberamente e senza condizionamenti”.

Per Ivana Veronese, segretaria nazionale Uil: “Da quando si è insediato questo governo, si sta diffondendo una narrazione, sostenuta da dichiarazioni e azioni di componenti dell’esecutivo, che attacca il diritto ad abortire e la libertà delle donne di scegliere sul proprio corpo e sulla propria vita. Suggeriamo al governo di spostare le proprie attenzioni dalle donne che non desiderano avere un figlio alle donne, alle coppie, che vorrebbero diventare genitori ma non possono: perché non hanno un lavoro stabile, o spesso non lo hanno affatto, perché non possono acquistare una casa, perché non possono accendere un mutuo, perché non hanno una rete familiare a supporto. Questo significa essere non solo dalla parte delle donne ma anche dalla parte del futuro”.

Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, aggiunge: “Come Uil Abruzzo abbiamo avviato momenti di riflessione su varie materie riguardanti il mondo del lavoro e del sociale. Questo appuntamento fa parte di questo programma, iniziato mesi fa, che ribadisce il concetto della Uil come sindacato delle persone. Pronto ad occuparsi sempre più di temi che riguardano tutte le persone, donne, uomini e giovani, e delle loro problematiche, non solo lavorative ma anche di vita”. “La posizione di Uil e Uil Abruzzo in merito alle ultime scelte che il governo si è apprestato a fare sono estremamente chiare – conclude – ci opponiamo alla limitazione dell’applicazione della legge 194 e pensiamo che bisogna portare sul territorio maggiore presenza delle istituzioni pubbliche. Sosteniamo con forza, quindi, l’operato fatto dal nostro Coordinamento Pari opportunità e la libertà di tutte le donne di poter scegliere in assoluta libertà e coscienza, con la consapevolezza che il dibattito, il dialogo e la discussione con le istituzioni regionali, come avvenuto nell’incontro di oggi, possa servire a colmare quel gap che scelte sbagliate producono rispetto alla piena applicazione della legge”.

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