VASTO – “Come ogni estate è tornato puntuale il teatrino del sindaco di Vasto che in ritardo sul carnevale si traveste ancora una volta da pirata.
Accerchiato dall’inefficienza che trova però sempre negli altri, sempre nel Governo Meloni, spesso nella Regione Abruzzo, poi in Tua, nell’ Anas, in Enel, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, e qualche volta anche all’interno della sua stessa giunta, prende allora il megafono, dimentica il suo duplice ruolo di Sindaco e presidente di Provincia, e grida tutta la sua impotenza istituzionale, accusa di subire incomprensibili e immotivate scelte dall’alto, minaccia di annettere Vasto alla Puglia e chiama a raccolta sulle barricate i suoi concittadini.
Ma quando il Partito Democratico in maniera scellerata votava il SUPERBONUS dedicando risorse per la spesa pubblica verso l’edilizia privata invece che per la sanità pubblica, non abbiamo visto Menna con alcun megafono e con nessuna bandiera.
Lo abbiamo visto soffiare sul fuoco alzando un megafono stonato per la interruzione del presidio di medicina turistica a Vasto Marina, ma oggi è chiaro che Menna alza la bandiera dei pirati perché è consapevole che la bandiera dell’amministrazione da tempo è ammainata.
Alza la bandiera dei pirati per nascondersi dietro a grandi fallimenti, nella gestione dei beni pubblici come l’affidamento comunale per il Parco Muro delle Lame, o nella pianificazione delle aree industriali del suo Piano Provinciale Territoriale.
Giusto un anno fa, infatti, il Presidente della Provincia con l’adozione del nuovo Piano territoriale di Coordinamento provinciale PTCP, paralizzava i piani regolatori in costruzione di tutti i comuni della Provincia di Chieti, modificando suoli e perimetri soprattutto delle aree industriali.
Costringeva amministratori e privati cittadini alla complessa comprensione delle norme d’attuazione del Piano, e a una forsennata corsa estiva nella redazione di inutili osservazioni al Piano.
Nella sola Vasto poi il sindaco Menna approvava in Consiglio Comunale osservazioni al suo stesso Piano Provinciale, generando una evidente ambiguità sulle aree a destinazione industriale previste dal Piano regolatore Comunale, procurando incertezza sugli investimenti dei privati
Oggi assistiamo al fallimento di quella proposta perché l’approvazione finale del Piano Territoriale di Coordinamento provinciale di Chieti non è mai avvenuta nei termini di legge.
Il PTCP é infatti decaduto, anche perché in contraddizione con nuova legge regionale urbanistica.
Non gli è andata bene nemmeno con la gestione comunale del Parco muro delle Lame.
Affidato nel 2020 per soli 3. 000,00 euro, alla R.T.I Sporting Club di Vasto, nel 2022 dopo nemmeno 4 mesi da una trionfalistica inaugurazione del sindaco, che presentava l’opera alla città come esempio di buon governo, alcune strutture ricadenti nella gestione dello Sporting Club, il ristorante, il bar e la piscina all’aperto con vista mozzafiato, venivano sottoposte a sequestro da parte della procura della Repubblica di Vasto.
Oggi il Comune di Vasto, con la solita mancanza di trasparenza che lo contraddistingue, non revoca il bene ma accetta una risoluzione contrattuale della ditta con un atto transattivo in cui riconosce pare 700.000,00 mila euro di opere effettuate, che saranno rimborsate da un nuovo gestore che risponderà a un nuovo bando. Ma ormai con tutta evidenza é chiaro che il Parco pubblico ha perso convenienza e interesse da parte di nuovi investitori privati.
Questa è la vera bandiera dell’amministrazione Menna, una bandiera ufficialmente ammainata, che oggi il sindaco prova miseramente a sostituire con un ridicolo megafono e con il Jolly Roger”.
Piernicola Carlesi segretario di Fratelli d’Italia
Francesco del Prete, coordinatore della Lega a Vasto
Antonio Monteodorisio segretario cittadino di Forza Italia
Dura la replica del centrosinistra: “Dal confusionario quanto variopinto comunicato stampa a firma dei segretari e coordinatori del centrodestra locale emerge un’accozzaglia di argomenti tra loro slegati e senza né capo né coda al solo ed unico scopo di aggirare i veri problemi e le reali necessità che Vasto e questo territorio hanno.
Parlano proprio loro che governando da sei anni la Regione Abruzzo e da oltre un anno il Paese, ma nulla hanno fatto di concreto in questi anni per risolvere i problemi o quantomeno avviare i processi verso una risoluzione. Non un solo euro per Vasto e per il territorio grazie a loro!
La Guardia medica turistica a Vasto Marina dopo 40 anni è stata chiusa. L’Ospedale San Pio versa nelle condizioni ormai a tutti note con gravi danni e disagi agli utenti. I medici, i primari e gli infermieri fuggono dal nosocomio vastese. Il Porto di Vasto attende l’ultimo miglio pensato, voluto e progettato dalla giunta D’Alfonso ma ancora realizzato unitamente ai tanti lavori annunciati dalla Regione a guida Marsilio. Il nuovo Ospedale è tornato a giacere in chissà quale cassetto insieme alle tanto celebrate Case di Comunità. Il tema delle fogne e delle acque bianche che da tempo chiediamo alla Regione di affrontare destinando risorse e fondi è sempre rimasto inascoltato.
E il tutto sotto il silenzio più assordante degli esponenti locali del centrodestra che mai sono intervenuti su questi temi ma che oggi invece gridano ad un incomprensibile scandalo e ad un indecifrato fallimento di cosa però non lo abbiamo compreso.
Tirano ora fuori il PTCP sfarfugliando cose a destra e a manca ma continuano a non dire nulla sul fatto che Vasto e i cittadini attendono da tempo che Regione Abruzzo e Ministero ci convochino per affrontare il tema di Valle Cena, un’opera a servizio e beneficio dell’intero comprensorio, e non solo di Vasto.
Intervengono addirittura sul Parco Muro delle Lame! Loro, che hanno sempre difeso l’immobilismo su quell’area, che nulla di quanto si voleva o si stava facendo andava bene, che sono andati avanti a suon di denunce e ricorsi in Consiglio comunale per bloccare tutto e tutti. Perfino un tosaerba non era a loro gradito!
Ora neanche la risoluzione del contratto e un nuovo bando per farlo tornare a vivere va a loro bene. Perché evidentemente preferiscono l’immobilismo….quello del Porto, dell’Ospedale, delle acque bianche e nere, di Valle Cena. Meglio la chiusura della Guardia turistica.
L’estate è iniziata, il caldo è arrivato e l’afa fa vaneggiare qualcuno. Un “delirio da colpo di calore” per mascherare la loro inefficienza politica e la loro incapacità di farsi valere sui tavoli che contano. Ma non si rendono conto che a pagare lo scotto di questo loro spregiudicato modo di agire sono la Città e i vastesi che tanto dicono di amare e che tanto dicono di voler salvaguardare”.
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