Dopo otto mesi la Riserva regionale del Borsacchio è ancora di 24 ettari 

ABRUZZO – Ieri mattina, le associazioni Guide del Borsacchio e WWF Abruzzo hanno tenuto una conferenza stampa a Pescara sulla situazione in cui versa la Riserva regionale del Borsacchio. 

Sono passati più di otto mesi da quando, alle 2.30 del 29 dicembre 2023, il Consiglio regionale, approvando un emendamento alla legge di bilancio regionale 2024, tagliò il 98% della Riserva, portandola dagli originari 1.148 a 24 ettari. Una scelta ambientalmente grave, compiuta al di fuori da ogni procedura che provocò una sollevazione popolare promossa da oltre 250 realtà tra associazioni ambientaliste, comitati locali, sindacati, associazioni di categoria e forze politiche che giunse all’attenzione anche della stampa nazionale: 32.000 cittadini firmarono una petizione per chiedere il ripristino della Riserva, si svolsero diverse manifestazioni e il Comune di Roseto degli Abruzzi, nel cui territorio ricade la Riserva, dichiarò la propria contrarietà alla riperimetrazione. 

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Della questione fu investito anche il Governo nazionale con la richiesta di impugnare la legge regionale davanti alla Corte costituzionale per evidenti contrasti con le leggi nazionali sulle aree naturali protette. La legge fu quindi “attenzionata” dal Governo per le palesi illegittimità e il Presidente Marsilio evitò l’impugnativa davanti alla Corte impegnandosi a ritenere il perimetro ridotto come “provvisorio” e a riportare in Consiglio regionale una nuova proposta di perimetrazione. 

Da allora sono trascorsi otto mesi e sono state approvate solo due delibere di Giunta regionale che non hanno assolutamente risolto il problema della cancellazione della Riserva. 

La delibera n. 310 del 4 giugno 2024 non incide sulla procedura seguita per tagliare la Riserva poiché dà semplicemente mandato al Direttore del Dipartimento Territorio-Ambiente della Regione di avviare l’attività per creare una Commissione per la dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area della Riserva, partendo dall’individuazione dei componenti della Commissione stessa. Commissione della cui costituzione non si ha ancora notizia. 

La delibera n. 311, sempre del 4 giugno 2024, contiene un disegno di legge regionale per modificare l’articolo della legge di bilancio che aveva drasticamente tagliato il perimetro della Riserva. Ad oggi, questo disegno di legge non risulta essere stato trasmesso al Consiglio regionale per cui non è partito l’iter per la sua discussione e approvazione. Peraltro, il testo del disegno di legge, per la verità non chiarissimo, affronta e tenta di risolvere alcune questioni urbanistiche sorte dopo il taglio della Riserva, ma non affronta la tematica ambientale, gestionale e promozionale, tipiche di un’area naturale protetta. 

Nel frattempo, il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva del Borsacchio, costato centinaia di migliaia di euro di fondi regionali, giace in un cassetto nonostante abbia concluso il suo iter tecnico-amministrativo condotto di concerto da Comune di Roseto degli Abruzzi e Regione Abruzzo. 

Il Presidente nazionale del WWF Italia, Luciano Di Tizio nei giorni scorsi ha informato le stesse istituzioni a cui era stato chiesto di impugnare la legge taglia-riserva davanti alla Corte costituzionale (Presidenza del Consiglio dei ministri e Ministero dell’Ambiente), che, dopo otto mesi, non si è ancora dato seguito a quanto promesso dal Presidente Marsilio, chiedendo un loro intervento.  

Nel corso della conferenza stampa, inoltre, le due associazioni hanno inoltre rivolto un appello al Comune di Roseto degli Abruzzi e alla Provincia di Teramo affinché agiscano in tutte le sedi per chiedere che si riporti il perimetro agli originari 1148 ettari e si approvi il PAN della Riserva che fa riferimento a questo perimetro.  

“Vi sono tutte le ragioni per fare una diffida alla Regione affinché dia seguito a quanto comunicato nella nota del Presidente Marsilio alla Presidenza del Consiglio dei ministri per evitare l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale” dichiarano le due associazioni. “E va anche valutata la possibilità di presentare un riscorso straordinario al Capo dello Stato sulle delibere adottate dalla Regione a giugno così da poter poi sollevare durante il giudizio la questione di costituzionalità della legge di bilancio regionale nella parte in cui ha disposto il taglio della Riserva”. 

Le due associazioni hanno poi sottolineato come sia vergognoso che anche l’estate 2024 sia trascorsa senza che la Riserva abbia avuto un suo strumento di pianificazione capace di garantire la tutela e la valorizzazione di questo territorio e senza che vi sia stato un Comitato di gestione della Riserva per programmare le azioni di promozione turistica oltre che di conservazione ambientale.  

Come era stato ampiamente previsto dalle Guide del Borsacchio e dal WWF, il taglio della Riserva, oltre a danneggiare l’ambiente, sta danneggiando l’economia di questa area perché ha ulteriormente ritardato l’approvazione del PAN – atteso da 20 anni – e ha semplicemente prolungato la situazione di stallo e confusione nella quale una politica miope ha lasciato la Riserva, chi la vuole tutelare e chi al suo interno vuole esercitare le proprie attività. 

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