ABRUZZO – Noi abruzzesi siamo sicuramente abituati a sentir parlare di questo fenomeno che ormai quasi tutti conosciamo, però vi siete mai chiesti come si forma?
Il Garbino (dall’arabo “gharb” ovvero “ovest”) non è altro che un vento di Föhn (vento di caduta, dal latino favonium: favonio, vento di ponente) che però prende questo particolare nome nell’Italia centrale, in particolare lungo la costa adriatica dalle Marche al Molise, e che soffia dal tardo autunno fino alla primavera, mentre è molto più raro in estate.
I venti di Föhn sono venti caldi e secchi che si generano quando una massa d’aria umida è costretta a superare una catena montuosa.
Vediamo le principali fasi della sua genesi:
–Sollevamento della massa d’aria: una massa d’aria umida viene spinta verso una catena montuosa. Mentre l’aria si solleva lungo il versante sopravento (quello rivolto verso la direzione del vento), si espande e si raffredda adiabaticamente (senza scambio di calore con l’ambiente esterno).
–Raffreddamento Adiabatico e Condensazione: il raffreddamento adiabatica avviene ad un tasso di circa 1°C ogni 100 metri di salita, noto come gradiente adiabatico secco. Quando l’aria raggiunge il punto di rugiada, l’umidità inizia a condensare, formando nuvole e precipitazioni (pioggia o neve). Durante la condensazione, viene rilasciato calore latente, che riduce il tasso di raffreddamento dell’aria a circa 0,5°C ogni 100 metri, noto come gradiente adiabatico saturo.
–Discesa sul Versante Sottovento: una volta che l’aria ha superato la cresta della montagna, inizia a scendere sul versante sottovento. Durante la discesa, l’aria si riscalda adiabaticamente a un tasso secco, ovvero di circa 10 °C per 1000 metri, poiché non c’è più condensazione.
–Effetto Föhn: l’aria che discende è quindi più calda e secca rispetto a quando è salita sul versante opposto.
Ma qual è il periodo del garbino? Come anticipato all’inizio, è un fenomeno principalmente invernale e più raro in estate, questo è dovuto al fatto che in estate l’atmosfera è molto più stabile e difficilmente le perturbazioni raggiungono la nostra penisola provocando importanti cambiamenti alle correnti atmosferiche.
Di seguito vi riportiamo un breve elenco* di una media dei giorni di garbino mese per mese:
GEN. FEB. MAR. APR. MAG. GIU. LUG. AGO. SET. OTT. NOV. DIC.
2,3 3,5 1,5 1,8 0,5 0,8 0,5 0,5 1,8 1,0 2,3 4,0
Quali effetti ambientali provoca nel versante sottovento?
–Aumento della Temperatura: l’aria tende a scaldarsi molto sotto l’effetto del Föhn con temperature che possono raggiungere anche i 23/24 gradi in pieno inverno, o superare i 40 in estate.
–Riduzione dell’Umidità: il riscaldamento adiabatico della discesa riduce l’umidità relativa, rendendo l’aria secca.
–Raffiche anche molto intense: non è raro che le raffiche di vento possano raggiungere velocità molto elevate, anche oltre i 100 km/h provocando danni a cose e alla vegetazione.
–Rapida fusione della neve sui rilievi: se ad essere interessato è un versante coperto di neve, il garbino ne provocherà una rapida ed estesa fusione, andando talvolta a far sparire gli accumuli nevosi da intere montagne, anche alle quote più alte.
–Elevato rischio di incendi boschivi: data la sua forza e la sua bassissima umidità, il garbino aumenta notevolmente il rischio di incendi, soprattutto in estate quando la vegetazione nei campi e nei sottoboschi è di per se asciutta. Basta anche un semplice fuoco mal controllato per causare incendi di vastissime dimensioni mandando in fumo ettari di vegetazione, come ad esempio è accaduto a Pescara il 2 agosto 2021.
*Elenco tratto dal libro “Climageografia”, M. Ruggieri, Libreria dell’Università, Pescara 1993.
di Lorenzo Di Toro
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